L’autore, antropologo ed originario dello Swaziland, ripercorre la storia dello squilibrio economico globale, dai primi colonizzatori fino al neoimperialismo più recente, per analizzare le reali cause della povertà e della crescita del divario tra ricchi e poveri nel mondo. Una guida per individuare le cause reali, riconoscere le responsabilità e pianificare politiche più eque e solidali, cambiando gli indici di analisi e di pianificazione economica dal PIL (Prodotto Interno Lordo) al GPI (Genuine Progress Indicator).
Partendo da casi concreti e dalla formulazione di nuovi pensieri di politica economica (quali quello di Alexander Langer), l’autore, pastore protestante ed insegnante di etica ed ecclesiologia, propone un affresco descrittivo sull’attuazione teorica e pratica della vasta fase preparatoria, necessaria al passaggio da un’economia ormai in crisi strutturale, verso un’economia rispettosa dell’ambiente e capace di equa distribuzione delle risorse.
Il volume raccoglie vari approfondimenti di docenti e ricercatori di diverse discipline economico-giuridiche sui cambiamenti, avvenuti in Italia dopo la crisi del 2008, nell’organizzazione e nella concezione del lavoro. Analisi di nuovi paradigmi che valicano la distinzione tra pubblico e privato e delineano nuove strategie per organizzare l’economia del prossimo futuro.
Due giovani ricercatori in economia presentano qui una commistione di ricerca teorica e indagine sul campo, spinti dall’obiettivo di comprendere il divario tra le proposte economiche di lotta alla povertà e l’effettivo superamento della stessa. La conoscenza e la comprensione degli stili di vita delle persone che vivono con meno di un dollaro al giorno può favorire le giuste domande e l’individuazione di proposte percorribili per il miglioramento delle condizioni economiche di quelle persone e delle loro comunità.